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lunedì 25 aprile 2016

Recensione: "Suffragette. La mia storia" di Emmeline Pankhurst







 


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Suffragette
di Emmeline Goulden Pankhurst
pagine 238
prezzo 17.50€
Castelvecchi
già disponibile
voto:
★★★★
--o--











Emmeline Pankhurst fu l’ispiratrice della più dura battaglia per i diritti delle donne nella storia dell’Occidente.
Nel 1903 fondò la Women’s Social and Political Union, un’organizzazione militante che ricorse a metodi di lotta estremi: incendi di chiese o edifici abbandonati, irruzioni nelle sedi istituzionali, sabotaggi di linee telefoniche, aggressioni a politici e poliziotti. Molte suffragette, tra cui la stessa Pankhurst, subirono arresti e violenze.
Quest’autobiografia fu completata agli inizi della Prima Guerra Mondiale, quando nell’interesse nazionale la battaglia suffragista fu temporaneamente sospesa.
Nella prefazione la Pankhurst avverte: «La lotta per la piena emancipazione delle donne non è stata abbandonata; essa è stata, per il momento, semplicemente sospesa. Quando il fragore delle armi cesserà […] la richiesta verrà fatta di nuovo. Se non sarà accordata rapidamente, allora, ancora una volta, le donne prenderanno le armi che oggi hanno generosamente deposto. Non ci potrà mai essere una pace reale sulla terra finché alla donna, la metà materna della famiglia umana, non sarà data libertà nei consessi del mondo».

My Own Story: Inspiration for the major motion picture Suffragette
cover originale

Considerazioni.
Il romanzo di cui ho deciso di parlarvi ora è un romanzo legato ad un lotta, fortunatamente vinta, ma non senza sofferenze, decisioni difficili e incominciata decisiva e importante, sul suolo inglese. Sto parlando del movimento suffragista femminile, nel caso specifico in Inghilterra, che riguardò proprio l'autrice di questo libro e dal quale recentemente è anche stato tratto un film con protagoniste attrici come Mulligan, Bonham Carte, Streep e Gavron (che tra l'altro vi consiglio di vedere).

La Goulden - Pankhurst ci parla dei suoi ricordi e sulla necessità e il dovere di condurre al diritto di voto per le donne, e sin da subito l'autrice ci porta indietro nel tempo, a quando era una bambina che apparteneva all'alta borghesia di Manchester, cresciuta con solidi ideali di abolizionismo della schiavitù nelle americhe, o contro la Guerra Civile Americana. Emmeline ci racconta come già da piccola ascoltasse il padre e partecipasse alle discussioni accese che si creavano nei loro salotti. Non solo, insieme alla madre raccoglieva le offerte per aiutare coloro che necessitassero del loro aiuto.

Nonostante la famiglia della Goulden fosse così moderna, così pervasa d'amore nei suoi confornti, e sebbene fosse una casa decisamente più accogliente di molte altre, per il periodo, vi erano alcune cose per cui il padre riteneva di dover seguire gli usi e le consuetudine del tempo, come il fatto che l'educazione dei fratelli maschi di Emmeline venisse prima della sua, in quanto ragazza. Nel romanzo si legge palesemente l'amarezza dell'autrice nel momento in cui dalla bocca del padre escono le parole che più, nella vita, l'hanno ferita:  “Che peccato che non sia un ragazzo”. Non è una cosa che il padre le dica con rabbia, ma lo dice con un senso di dispiaciemento per le regole che impone la società dell'epoca, una constatazione che a Emmeline ferisce come un bisturi, però.

A quindici anni però ha l'occasione di compiere i primi passi per la lotta che darà significato e importanza a tutta la sua vita: il diritto al voto. Occasione che per un pò accantona per partire per Parigi, dove vi rimarrà fino ai diccianove anni, per studiare presso una delle prime scuole superiori per allieve femmine, quella della Marchef-Girard.

Tornata in patria, a Manchester, aderisce al movimento che aveva incominciato a conoscere prima della partenza, diventato man mano sempre più importante e arrivato a contare, tra le sue fila, personaggi di spicco della comunità di Manchester, di una certa esperienza e cultura, come il prezioso Richard Marsden Pankhurst, avvocato, fondatore del comitato e marito della Goulden (ecco perchè il doppio cognome) nel 1879.

Nonostante il matrimonio, i figli e la posizione sociale da mantenere, la Pankhurst non perde interesse per la lotta al voto e quando le cose divengono veramente critiche, al punto da guadagnare tutto o perdere tutto, anche lei scende in campo e lotta per il diritto di voto alle donne...

E' stata una lettura decisamente interessante, una di quelle che ispirano lotte per ideali importanti, per qualcosa che va al di là di molte considerazioni superficiali giornaliere e che permettono di fermarsi un attimo e comprendere quanto un qualcosa di ordinario e scontato, sia in realtà merito di una straordinaria lotta, fatica e rinuncia. 
Grazie alla scrittura e all'esperienza diretta della Pankhurst si percepisce nitidamente il bisogno di lasciare una testimonianza scritta di quegli eventi storici che hanno portato all'affermazione del diritto delle donne, cosa che oggi diamo per scontato, ma che per lungo tempo così non è stato.

Le parole della Pankhurst trasudano iniziale impotenza e dolore per 'ingiustizia polica e sociale a cui si trova innanzi, per la mancanza di possibilità di eguaglianza. Poi però il registro cambia e la Pankhurst vede che non è solamente un suo sentimento, quello di cambiare le cose, e il movimento concretizza le cose, le rende fattibili, e un desiderio muta in realtà, anche il prezzo sono numerosi arresti, tempo rubati ai bambini e al marito. L'autrice, come molte donne che si mossere per il diritto al voto non fu semplice, perchè la loro è stata una vita difficile, che comportava pestaggi, arresti, violenze da parte della polizia che respingeva le dimostranti con tutti i mezzi. Fu un'epoca non facile, ma che alla fien concesse e si piegò ad una volontà più forte e determinata, che non si sarebbe mai piegata al fato che gli uomini si considerassero superiori e gli unici a poter esprimere il loro voto.

E' un libro a tutte le donne, per comprende un passaggio importante delle storia, in quanto a volte lo si sottovaluta troppo.


BC Suffragette Victory:


Emmeline Goulden Pankhurst (Manchester, 1858 – Londra, 1928) Attivista britannica, guidò il movimento suffragista a cavallo tra Ottocento e Novecento. Si appoggiò dapprima al partito liberale, poi al partito laburista indipendente, prima di fondare il WSPU. Morì nel 1928, poche settimane prima del Representation of the People Act che estese il diritto di voto a tutte le donne. Il suo nome è stato inserito dal «Time» nella lista delle cento persone più importanti del Novecento.

2 commenti :

  1. Ho visto il film e mi è piaciuto moltissimo, anche se sono rimasta basita dalla immense difficoltà delle donne di allora e da come oggi dopo 1 secolo ci siano ancora paesi nel mondo in cui le donne non abbiano alcun diritto!
    Comprerò anche libro... il mio portafoglio piange!😊
    Mery

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  2. @Mery

    Mery hai assolutamente ragione! Sembra impossibile che ancora oggi ci siano problematiche come queste che nel nostro quotidiano diamo per scontato ...
    E' un libro che ho apprezzato moltissimo proprio perchè mi ha dato modo di riflettere su tutto questo.
    Grazie mille per essere passata!!!
    xo
    Endi

    RispondiElimina

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